La Pieve Marsina sorge su uno dei poggi più antichi del Chianti, in Località Argenina. Dice Repetti; “ARGENA, ARGENNINA E ARGENO. Nome rimasto a uno de’ poggi che sono quasi di argine fra il Chianti e il distretto della Berardenga, fra il fiorentino, il senese e l’aretino contado.” “Fu signoria dei nobili Firidolfi da Ricasoli, i quali donarono sino dal secolo XII alcuni poderi posti nel poggio di Argennina alla loro badia di Coltibuono, la quale continuò a possedere li stessi beni di suolo sino alla sua soppressione (1809).” Nebulose sono le date in cui le prime costruzioni sorsero nella posizione odierna, ancora Repetti: “ E’ segnalato questo punto geografico nella storia civile e politica del medio evo, in quanto che il poggio di Argennina o Argena trovasi designato qual termine naturale nella linea di demarcazione di confini stabilita nell’anno 1204 dagli arbitri fra il territorio fiorentino e quello senese. La più antica menzione che io conosca fatta di questa località è la vistosa dotazione della badia di Poggiomarturi (Poggibonsi) nell’anno 998, quando fra i 210 poderi, che le assegnò il G. Conte Ugo march. di Toscana, ve n’era compreso uno in Argennina del Chianti.” Nel punto più alto di Argenina sorge la bellissima Chiesa di San Pietro in Vinculis. La chiesa risulta suffragane a alla Pieve di S. Marcellino sin dal XIII secolo, ma era esistente già ne XII secolo, come risulta da un documento del ! aprile 1164 nel quale è ricordato “presb. Raineri rector S. Petri de Arginino”. Ha pianta rettangolare con tetto a capanna, pareti in muratura a corsi irregolari in laterizi e pietra ed un campanile a vela in mattoni sagomati a formare un’ ogiva. Nelle Mappe dei Capitani di Parte Guelfa (1580-95) essa è posta nel Popolo di “S. Piero a Largenina” e presenta una forma simile all’ attuale con pianta rettangolare, campanile a vela, portale rettangolare, occhio in facciata ma con tre finestrelle aperte nella parete laterale nord. L’ interno ha copertura a tetto con travi e travicelli in castagno mentre il presbiterio, separato con un gradino dalla navata, ha volta a botte a tutto sesto. Sulla parete di fondo è l’ altare a edicola sul quale vediamo un dipinto ad olio su tela raffigurante S. Pietro in Vinculis (cm. 130×130 ca., completamente ridipinto). Il pavimento ha mattoni disposti a spina di pesce.(Fonte – DONATELLA TOGNACCINI – LA PIEVE DI SAN MARCELLINO IN CHIANTI – BETTI EDITRICE – 1998)